Guglielmo Guidi
Consigliere
Sono nato a Bologna il 25 aprile 1940 nel retrobottega dell’officina meccanica di mio padre in via Emilia Ponente 116 (attuale n°64). Insieme al latte materno e a poche altre cose (visto il periodo bellico) assaporo l’odore del grasso da cuscinetti, della benzina, del petrolio, il profumo dei pneumatici freschi e il fumo della miscela dei primi due tempi al 10%.
A tre anni indosso la mia prima tuta da metalmeccanico (blu scuro modello fonderia); con il passare degli anni questo indumento (nella variante di tessuto, colore e marchio) vestirà la mia persona per gran parte delle giornate, passando dalla taglia XXS 1 fino a quella XXXL 60 dei miei attuali 75 anni.
Vista la passione per la meccanica, terminate le 5 classi elementari, frequento l’Istituto FIORAVANTI per poi passare alle ALDINI senza arrivare al diploma di perito causa la mia poca voglia di studiare e anche per la necessità di mio padre di avere un collaboratore a tempo pieno nella allora ditta A. GUIDI, meccanico, vendita e riparazioni cicli, moto, macchine da cucire, cucine economiche e ghiacciaie.
Nel 1957 sotto l’insegna di A. GUIDI & FIGLIO prende il via la mia vita LAMBRETTA; i primi modelli posti in vendita come rivenditore autorizzato sono la150 D e LD. Dopo un primo corso presso la ditta C.I.S.A., concessionaria di Bologna, mi reco alla INNOCENTI di Milano per approfondire le tecniche di riparazione e in quella occasione conosco l’amico CEREDA, grande collaudatore di tutti i modelli Lambretta e poi, dalla chiusura della Innocenti, di molti modelli GUZZI.
Per quanto possa ricordare partecipo come copilota al raduno di Arezzo nel ‘59 con la LI 150 a faro fisso di mio cugino, poi ad un raduno a S.Marcello Pistoiese.
E’ nel 1960 la mia prima Lambretta: una LI a faro fisso che trasformo a faro alto (finiscono così i miei risparmi accumulati con tanta fatica).
Sono presente dal ‘59 al ‘70 a tutti i raduni nazionali e regionali vinco in squadra con Bartolini e Di Piazza tutti o quasi gli audax.
Partecipo per conto della concessionaria CISA a diverse gare di regolarità col lambrettino 48 vincendo il campionato interregionale. Nel ‘59 partecipo al 1° raduno internazionale a LOSANNA con i compagni del LC Bologna Pelloni e Quarantini; nel ‘60 al 2° raduno internazionale a BRUXELLES con i compagni del LC Bologna Battaglini, Quarantini, Babini e Di Piazza; nel ‘61 al 3° raduno internazionale a BARCELLONA con i compagni del LC Bologna Battaglini, Pelloni, Babini, ecc…; nel ‘62 al 4° raduno internazionale a ISTANBUL, il più grande raduno della storia non solo Lambrettistica; nel ‘63 al 5° ed ultimo raduno internazionale a REIMS, molto sotto tono e con pochi lambrettisti Italiani, io in rappresentanza del LC Bologna, Ascani del LC Terni, il LC Ravenna, il LC Campobasso.
Comincia il periodo dalle grandi gare di regolarità a squadre il LC Bologna NON HA RIVALI: Guidi, Di Piazza, Bartolini possono solo vincere. Giro dei passi dolomitici con il Gavia ancora sterrato e la neve su a passo Pordoi. Trofeo della Piccola e Grande Sila 1a Milano-Taranto, 2a Milano-Taranto: la vittoria ci accompagna. 1° e 2° Motogiro con vittorie in alcune tappe (il peso di Di Piazza ci penalizza specialmente nelle prove in salita), Bartolini corre sul circuito dell’Isola di Man, io alla Motosciatoria. Una rottura al motore della mia 175 tv mette la parola fine alle nostre vittorie.
La chiusura della Innocenti rallenta per un po’ il mio ritmo di lavoro, importo attraverso l’amico Estevill alcuni modelli special della EIBAR poi attraverso la ditta Cremonini di lmola alcuni modelli Indiani. In questi anni l’azienda di famiglia passa interamente sulle mie spalle e prende il nome di OLIMPIC MOTORS.
Comincia il tempo delle moto. Frequento corsi di aggiornamento alla Laverda per il 750, il 1000 e il 250 enduro, alla Guzzi per il V7, il nuovo falcone 500, il V35, il V50 e il 3×3 veicolo militare in dotazione Nato, alla Benelli per il 125 e 250 bicilindrico e in seguito per tutti i modelli 4t fino al 6 cilindri. Alla Suzuki seguo corsi dal 380 tre cilindri fino al 1000 con motore rotante; alla Honda per 350, 500, 750 four, per tutti i pluricilindrici e per le Goldwing 1000 fino al 1999; alla Kawasaki per i 500 tre cilindri e i 900 4t 4 cilindri. Corsi alla Motobecane di Saint Quentin (F) per il Mobilet 50; sarò poi inviato per due volte consecutive in Marocco ad Agadir per istruire i meccanici locali. Finisco i miei anni di formazione in campo Yamaha e MBK-Minarelli.
Arriviamo alla meta degli anni ’70. Questi sono anche gli anni del fuoristrada; prendo la concessionaria della Rond Sachs, formo un reparto corse nella classe 50cc dove collabora con me il futuro ing. Alberto Strazzari. Durante il giorno si lavora per organizzare il lavoro per i miei 6 dipendenti e alla sera si lavora nel bunker dell’officina sui travasi, le “unghiate” dei cilindri, le espansioni ecc… Il sabato e la domenica si corre sui campi di gara, prima in provincia, poi in regione e poi per l’Italia. Corro, poi, con la Puch e con la SWM. E’ per questa casa che mi reco alla ROTAX in Austria per approfondire il sistema della valvola rotante.
Spinto da questa grande passione per i motori e per il mondo delle corse decido di gettarmi nella mischia. Dopo una notte di riflessione la mattina mi trovo con Strazzari alla D.M. di Diego Forti (allora semplice azienda di saldatura) dove prendiamo accordi per costruire la ciclistica di un 50cc da cross. Il primo prototipo viene realizzato utilizzando una piegatubi da fontaniere.
Strazzari disegna le parti in resina, realizzate poi dai fratelli Ballanti, le ruote sono Grimeca, la forcella Marzocchi, motore Sachs 6 marce. Dopo due mesi i primi tre modelli sono pronti. Madrina della presentazione mia figlia: la piccola Daniela. La sigla posta sul serbatoio è alla moda di allora, ma con un impronta molto più casalinga G.K.D. ovvero G uglielmo, K etty, D aniela (la famiglia Guidi). Non vi voglio tediare più di tanto; i cinquantini costruiti saranno in totale 5 e correranno in alcuni campi da cross (un 1° posto ai Prati Di Stroncone a Terni), i 125 con motore HIRO saranno omologati da strada e ne saranno venduti 65 tra Italia e GERMANIA.
La produzione GKD sfornerà anche 250 da cross (5 esemplari); viene costruito un minibimbo da cross, il Furia e ne vengono venduti in Germania una decina. All’entrata della Grecia in Europa spedimmo su quel mercato 2 container di ciclomotori a tubone con il marchio GKD.
Molte le persone importanti del mondo delle due ruote che ho potuto conoscere e frequentare ne cito solo alcune… senza che le altre me ne vogliano: Tarquinio Provini, Niki Lauda. Phil Read Giacomo Agostini…
Nel 1989 ho pensato che tutto il sapere, che per una serie di opportunità mi era stato concesso di ricevere, non doveva morire con me. Così a vario titolo, con scuole ed enti diversi, ho cercato di tramandare a studenti, periti, disadattati, Rom, Sinti, meccanici, ex tossicodipendenti, le mie conoscenze, facendo a loro corsi più o meno lunghi di tutto ciò che si muove su due ruote.
Durante questi periodi ho tenuto per circa 20 anni la presidenza provinciale del CNA per il settore cicli e moto. La presidenza del CNA di Anzola Emilia per 8 anni e la vice presidenza per altri 4 anni; attualmente faccio parte della direzione provinciale CNA pensionati. Per anni ho tenuto i rapporti per l’Italia con l’Historic Bycicle Researc, gruppo principalmente inglese, per il restauro dei velocipedi e biciclette antiche. Da 2 anni sono membro del comitato esecutivo del centro agricoltura e ambiente Giorgio Vicoli. Sono da sempre vice presidente del L.C.E.R. e da questo inizio anno presidente. Dal 2000 sono presidente di una associazione di volontariato onlus ANZOLASOLIDALE che opera su due binari: il primo è gestire uno sportello di aiuto per tutta la popolazione anzolese in disagio (collaboriamo con il comune e lavoriamo con la rete last minute marketing), il secondo è dedicato all’adozione di un intero villaggio nel Sud del Congo. Qui nel 2007 ci siamo recati per progettare un acquedotto. Abbiamo percorso gli ultimi 250 km su piste sabbiose rese pantano dalla stagione monsonica… la mia mente mi ha riportato a una lambretta che assieme al caro amico Ernesto Malaguti avevamo preparato per alcune gare di cross, una 175 TV terza serie a cui era stato accorciato il telaio, ritagliato lo scudo, rialzato il tubo di scarico (per i guadi), rialzata e resa impermeabile la presa d’aria, poi due gomme agricole… che sballo poterla avere ancora, altro che 12 ore di pikup!
Per ultima, ma non certo per importanza, tutta la mia famiglia che pur avendo detestato le moto, l’unto dei meccanici, il profumo della benzina e i campi di gara, hanno sempre sopportato e supportato questa mia grande passione che molte volte ha sacrificato, con la mia mancata presenza, la loro vita. A loro e a tutti gli amici presenti e passati il mio più caldo abbraccio.
Nel 2010, il 25 aprile, quando tutto il paese sarà addobbato con il tricolore festeggerò i mie primi settant’anni sperando di compiere i secondi settant’anni in vostra compagnia, amici LAMBRETTISTI.